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lunedì 13 gennaio 2014

UN PENSIERO

Scivolò dalle tasche
imbevute di pece
e le mani macchiate
allora tinsero il cielo
così scese la notte
che divorò le montagne
e lui si ritrovò solo
sopra uno spicchio di nuvola.

Fermo sulla banchina
in attesa del vento
fumò alcune sigarette
ed una foglia morente
ma la foglia piangeva
lacrime di grigia rugiada
e lui spense ogni sua ruga
e s’addormentò sull’asfalto.

Svegliato da un filo d’erba
trasportato da due formiche
per intrecciare un anello
da donare alla loro regina
si sporse verso il destino
profondo quanto un enigma
e lui mescolò suoni e parole
per sfuggire al suo labirinto.

Ma ricordò la propria strada
senza bisogno di bussola
e dalle labbra socchiuse
si inerpicò verso la mente
qualcuno pensò fosse un bacio
talmente trasudava dolcezza
ma lui, girato di spalle
pensò che fosse soltanto amore.

  N° 2088 - 16 maggio 2012

                                                     Il Custode

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