Ero un
cavaliere
e viaggiavo la contea
sotto il manto della notte
il profilo della luna
troppo preso dal mio ruolo
non vedevo la bellezza
delle stelle appese al cielo
del sorriso delle nuvole.
Cuore chiuso
dalla giacca
il suo battito era tenue
era una eco che svaniva
tra i rovi della solitudine
reso troppo presuntuoso
dalle vite che ho spezzato
non sentivo il profumo
tatuato sopra la tua pelle.
Tu mi
osservavi dalla sfera
mi chiamavi dalla valle
i tuoi occhi erano lucciole
che illuminavano il sentiero
la mia forza si indeboliva
agli argini del tuo riflesso
e la testa mi girava
la sensazione era strana.
Ero un
cavaliere
a pochi passi dal tuo viso
cuore che faceva male
nel pretendere il tuo bacio
io adesso sono un uomo
prigioniero del tuo incantesimo
ho ucciso demoni e draghi
ma non so sconfiggere il tuo amore.
N° 1703 - 13 febbraio 2010
Il Custode
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