Sei tornata
hai varcato la soglia
e mentre aspettavo
io costruivo collage
con i frammenti del cuore.
Il tuo sguardo
era lento
e percorreva la stanza
poi si posava con garbo
sopra ogni ricordo
dimenticato in un angolo.
Io restavo in
disparte
non era il mio tempo
ed osservavo i tuoi occhi
che respiravano a fatica
la polvere dei giorni andati.
Poi di colpo
hai parlato
hai sfoderato la tua ira
e mentre inveivi
io rammendavo le pezze
della mia anima lacera.
La tua voce
era calma
come una piuma cadente
che scendeva a sollecitare
ogni dolore serbato
nella tua mente ferita.
Io restavo
nell’ombra
ti avevo uccisa altre volte
adesso era il mio turno
di offrire il mio petto
dinnanzi alla tua vendetta.
N° 2059 - 20 aprile 2012
Il Custode
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