Tu sei nel
mirino
ed io, seppure distante
posso vedere il tuo volto
e quasi riesco a leggere
ogni pensiero che pensi.
Nascosto sulla
collina
ti guardo senza premura
e pondero ogni ragione
i perché ti dovrei risparmiare
convengo che sei un uomo
e qualcuno in terra straniera
attende che tu torni a casa.
Hai
un’espressione innocente
sembri essere qui per errore
forse hai una donna, dei figli
addirittura sarai un religioso
ma nulla di ciò ti ha impedito
di uccidere soldati avversari
tu, seduto in mezzo al prato
sei un bersaglio talmente facile.
Rotola fra le
tue dita
la cartina con il tabacco
sembra essere una premonizione
l’ultima sigaretta concessa
a chi è destinato a morire.
Il tuo fucile
sull’erba
stride con la purezza dei gigli
mi domando qual è il tuo mestiere
cosa fu la tua esistenza civile
lontano dal fronte e dalle trincee
dal sangue versato dai tuoi nemici
dai corpi ridotti a brandelli fumanti.
Tu sei nel mio
mirino
intanto che fumi inconsapevole
ed il tuo fumo forma dei cerchi
dai quali passano i tuoi ricordi
io nascosto sulla collina
riesco a leggere i tuoi pensieri
ma premo il grilletto, dopo ti osservo
adesso tu non pensi più…
N° 2589 - 28 luglio 2013
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento