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venerdì 17 gennaio 2014

FUGA DA ALICE

La luna si è fatta limpida
si dona lucente al cielo
lei resta a contare i sogni
cercando quello più vero
l'amore che rubavano insieme
baciandosi di nascosto
che, quando finiva quel momento
lui diceva: <<Vorrei che non fosse così presto>>.

Il mare bacia gli scogli
dipinto di sfondo viola
di lacrime spente, vittime
di Alice che resta sola
per contro rimane una speranza
già umida di rimpianto
lui disse con voce di deluso:
<<Se oggi mi uccido, domani mi pento>>.

           Alice osserva le vetrine giù in città
           cercando un sogno perso molto tempo fa.

Le nuvole oggi volano
fintanto che soffia il vento
l'amore che sente inutile
si copre di un po' d'argento
il sole che non le dà calore
la lascia sconfitta al suolo
bruciata alle ali dell'orgoglio
e Alice non riesce a riprendere il volo.

Sorrise 'ché non sapeva mai
di quanto valesse il pianto
di lui che diceva: <<Vado via
ma tu mi mancherai tanto>>
e Alice non disse una parola
ma cosa poteva dire?
Restava e ascoltava l'uomo triste
che disse: <<Non posso vederti soffrire>>.

        Alice ha rotto le vetrine giù in città
        gridando un sogno che mai più ritornerà.

Il tempo ritorna, greve
di Alice che sogna ancora
di giorni passati immobile
tra il mare e il suo sfondo viola
ricorda un amore immenso
e bello come un gabbiano
Alice ricorda un uomo triste
un uomo che è, oramai, chissà quanto lontano.

  N° 449 - 20 febbraio 1984

                                                     Il Custode

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