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giovedì 30 gennaio 2014

POEMA DEL MINATORE

Lascia che io ti pensi
tra queste gallerie instabili
che odorano di zolfo
ed odorano di sudore
sicché la luce delle lampade
illuminerà il tuo bel viso
e la dolcezza del tuo profilo
mi sembrerà davvero reale.

Lascia che io ti segua
unico battito del mio cuore
verso la via della fuga
tra queste pareti d’argilla
che crollano fragili
per seppellire il mio corpo
in questa mia tomba di oblio
e di fango umido e nero.

Lascia che io ti senta
sussurrarmi tutto il tuo amore
con la tua voce di carezza
leggera di ali di farfalla
tra questi cunicoli sinistri
che si stringono come morse
ad abbracciare il mio futuro
e la mia vita che vola via.

Lascia che io ti veda
mio unico ed eterno rimpianto
ultima visione dei miei occhi
prima che cali il buio
in questa miniera maledetta
dove il mio respiro si arrende
in bilico nella mia gola
e con il tuo nome sulle mie labbra.

  N° 1124 - 15 giugno 2008

                                                   Il Custode

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