sfiora i miei occhi spenti
ed io sentirò come un tempo
il soffio del suo calore
adesso ricordo perduto
geometria di ghiaccio e sangue
che scintilla come la brina
sotto i raggi di un pallido sole.
Ti giuro
quanto sei bella
se solo tu mi ascoltassi
sapresti che non so mentire
l’ho scritto in ogni anfratto
la mente ha viaggiato voragini
cercando dove ti ho perduta
davvero non avevi altra via
che non fosse quella di morire?
Avrò baci come
tizzoni
per riscaldare il tuo viso
il desiderio sotto la brace
pronto a riprendere fuoco
e dirti di favole antiche
tenute in riserbo per te
che adesso diventano foglie
in volo nel cielo di inverno.
Allora la
stringo e ti stringo
e sento un sussulto nel petto
la brezza del tuo respiro
somiglia al ritorno alla vita
sapessi quanto mi sei mancata
comunque non ha importanza
adesso che dalle tue labbra
ritrovo parole d’amore.
N° 2388 - 26 gennaio 2013
Il Custode
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