dentro questo cunicolo oscuro
fatto di gelo e di fango
però la memoria vacilla
e non rammento il sentiero
quello da cui sono entrato
o mi ha condotto all’uscita
prima che io morissi.
Stalattiti di
lacrime
penzolano dal soffitto
si sfaldano in mille gocce
a contatto con il mio respiro
allora io provo a chetarmi
poiché l’impatto col suolo
provoca un fastidioso frastuono
che risveglia tutti i miei demoni.
Le pareti si
animano
e sembrano anime inquiete
chiamano sempre più forte
ma la mia mente è sconnessa
perché se io solo pensassi
ritroverei mille e più volti
quelli che ho perso per strada
quelli che ancora rimpiango.
Amore oltre la
morte…
a cosa mi serve amarti
se resti soltanto un pensiero
una cicatrice che s’apre?
E tutti quei saggi filosofi…
maestri nel dire sentenze!
Ed ogni caduta ha un motivo
eppure accettarlo è difficile.
Adesso gli
occhi si abituano
a queste tenebre docili
ma nella caverna c’è vento
il sibilo che pare un lamento
forse qualcuno è passato
ed ha lasciato un sospiro
chiuso dentro il vaso di Pandora
se io lo aprissi sarebbe la fine.
Amore oltre la
vita…
giuro che ho smesso di amarti
seppure raccontare bugie
è un gioco che non mi garba
allora raccolgo la melma
e modello persone e sorrisi
sicché smarrito nell’antro
ho ancora qualcuno da idolatrare.
N° 2345 - 13 dicembre 2012
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento