spettro
disorientato
tra le
rovine incas
ai
piedi delle piramidi
e
scintilla il mio sangue
come
rugiada scarlatta
sopra
le grandi foglie
del
sentiero luminoso.
Gridano le scimmie
tra
alberi e liane
in
questa jungla silenziosa
dove ho
smarrito la vita
e le
mie spoglie mortali
supine
sotto le piante
diventano
prelibato pasto
per i
ragni e le formiche.
Io, vittima dell’odio
dell’utopia
del comunismo
ma non
ero che un contadino
mani di
ruvida fatica
che
davanti ai guerriglieri
mi sono
urinato di paura
il
terrore della morte
era più
forte della mia dignità.
Fu poi brezza che sfuma
il mio
ultimo respiro
che il
comandante Gonzalo
condannò
all’oblio delle tenebre
mentre
scintilla il mio sangue
oramai
rugiada putrefatta
sopra
le grandi foglie
del
sentiero luminoso.
N° 1841 - 19 giugno 2011
Il Custode
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