e sorseggia il mio sguardo
fa’ che diventi nettare
di veleno e di oblio
frattanto io ti contemplo
ed il tuo corpo mi piace
fatto di frammenti sparsi
che io ricompongo con garbo.
Qui non c’è la luna
ma molte stelle curiose
che ascoltano con insolenza
il tuo cuore che tace
io intanto annuso la notte
profuma del tuo terrore.
O amore,
amore…
avevi sembianze bellissime
sangue tiepido e dolce
che sfugge dalle mie labbra
io, se soltanto potessi
ti stringerei al mio petto
ma imbratterei la camicia
con i tuoi miseri resti.
Dentro le
tenebre estive
io sudo fetide gocce
perché tu ti dibattevi
e non volevi morire
ma la tua rabbia accecante
mi faceva davvero sorridere.
Sicché
giungerà il sole
stramaledetto e invadente
ed io dovrò ritirarmi
dinnanzi ai volti morbosi
di chi piangerà la tua morte
di chi vorrà darle un senso
ma io ti giuro, o amore
che non smetterò di sognarti.
N° 2604 - 10 agosto 2013
Il Custode
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