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sabato 18 gennaio 2014

MELANCHOLIA

Tutto ciò che vorrei
è raccogliere il mio cuore
che brucia dentro il petto
e provoca fiamme ed ustioni
che conducono alla pazzia
all’oblio della mia anima.

Ho mani che grondano
di sangue e di lacrime
e se le portassi alle labbra
proverei quella sensazione
di esistenza che scivola via
e dolore che pare adularmi.

Come io fossi un drogato
la mia mente adesso vacilla
ebbra di veleno che scorre
e distrugge ogni neurone
poiché è forse l’apatia
l’unica mia salvezza possibile.

Allora io mi faccio sasso
residuo di lapillo di lava
io destinato all’inferno
cerco dentro le mie tasche
le chiavi della mia gabbia
e mi accorgo di essere nudo.

Ed è così che muoio
seduto sopra il frammento
di crepuscolare depressione
che impatta in me, dopo esplode
portandosi via la mia mente
ed ogni sorriso pronunciato.

  N° 2040 - 3 aprile 2012

                                               Il Custode

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