Tutto ciò che
vorrei
è raccogliere il mio cuore
che brucia dentro il petto
e provoca fiamme ed ustioni
che conducono alla pazzia
all’oblio della mia anima.
Ho mani che
grondano
di sangue e di lacrime
e se le portassi alle labbra
proverei quella sensazione
di esistenza che scivola via
e dolore che pare adularmi.
Come io fossi
un drogato
la mia mente adesso vacilla
ebbra di veleno che scorre
e distrugge ogni neurone
poiché è forse l’apatia
l’unica mia salvezza possibile.
Allora io mi
faccio sasso
residuo di lapillo di lava
io destinato all’inferno
cerco dentro le mie tasche
le chiavi della mia gabbia
e mi accorgo di essere nudo.
Ed è così che
muoio
seduto sopra il frammento
di crepuscolare depressione
che impatta in me, dopo esplode
portandosi via la mia mente
ed ogni sorriso pronunciato.
N° 2040 - 3 aprile 2012
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento