e mi tramuto in cenere
sicché soffro ed impreco
mentre il mio corpo si sfalda
perché il mio supplizio
pare non debba arrestarsi
allora io brucio
muoio e ritorno alla vita.
Paradossale
destino
che mi tiene legato a sé
e sebbene io non lo volessi
non sa voltarmi le spalle
le fiamme mi avvolgono
il mio dolore è imponente
quanto vedere morire
coloro che avevo al mio fianco.
Fino al
prossimo volo
dentro il mio cielo infinito
non muterà il paesaggio
siccome faranno i miei giorni
intanto io brucio
fiamme violente e impietose
che non riesco ad estinguere
nemmeno con le mie lacrime.
N° 2497 - 16 febbraio 2013
Il Custode
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