FRAGILE

Talmente fragile

fatta di vetro incrinato

che basterebbe un sospiro

per mandarti in frantumi

schegge sulla mia pelle

dentro i miei occhi vuoti.

Comunque bellissima

nutrimento dell’anima

adesso fra le mie braccia

ed io ti sfioro appena

il mio respiro si tacita

e si concentra sul sogno.

Io cerco il tuo sguardo

quello con cui mi guardavi

quando sembrava d’amore

da qualche parte, nel buio

ne ho custodito un frammento

mi serve per non morire.

Foglie e poi rose

sparse come un tappeto

perché tu stavi cadendo

e tra le rughe ed i petali

non ti saresti mai ferita

per secoli molto distanti.

Socchiudo le labbra

per sussurrare il tuo nome

fatta di vento violento

tu sei volata lontano

da questi miei occhi vuoti

che non ti vedono più.

  N° 2198 - 13 agosto 2012

                                                   Il Custode