Principe della
vasta contea
io, impavido cavaliere
abbandono valli e colline
e raggiungo le profonde tenebre
dopo mi addentro nel bosco
laddove è eterna la notte
ed occhi sinistri mi spiano
nascosti tra cespugli e rocce.
La troverò, la
tua casa
tra le bacche ed i platani
io non mi posso sbagliare
poiché il sentiero è tracciato
odore robusto di ammoniaca
è l’urina dei pipistrelli
mentre le lucciole fuggono
verso la mia opposta direzione.
Ma io ti devo
stanare
strega dagli immensi poteri
perché pretendo tu mi conceda
i tuoi servigi e il tuo rispetto
in modo da conquistare le grazie
della dama che amo da sempre
tu certo saprai come fare
affinché lei mi appartenga.
La tua soglia
ora si apre
frattanto che io mi avvicino
e scivola giù la mia mano
adesso a stringere l’elsa
io, con la mia spada sguainata
conosco come affrontarti
se soltanto tu volessi provare
ad osteggiare i miei intenti.
Tu intanto mi
volti le spalle
sembri quasi volermi ignorare
però la tua voce stupenda
pronunzia lievemente il mio nome
hai capelli morbidi e lunghi
simili al manto dei corvi
e sotto il tuo vestito nero
la tua pelle profuma di rosa.
Finalmente
osservo il tuo viso
è bello da struggere il cuore
i tuoi occhi sono marmotte
in fuga al centro della foresta
ed io all’improvviso dimentico
perché mai sono giunto da te
la dama, persino il castello
svaniscono dalla mia mente.
Travolto
dall’ardente passione
ti stringo forte al mio petto
e tu che ricambi i miei baci
io lo avevo visto solo nei sogni
l’ampolla dal filtro violaceo
si infrange sul tuo pavimento
poiché tu non avevi alcun dubbio
che sarebbe stato inutile artificio.
Hai il volto
di luna ferita
da eoni di solitudine e dolore
eppure sorridi al mio sguardo
e mi parli parole soavi
il tuo corpo emana calore
che pare tizzone d’inferno
io imploravo un amore fasullo
ma ho imparato il tuo nome.
Adesso io ho
secoli nuovi
nuove stelle al mio crepuscolo
le tue carezze sono meta ambita
ed io sono grato alla mia tenacia
perché non è stato un incantesimo
né l’effetto di pozione magica
ma fu soltanto il destino
a condurti dentro la mia anima.
N° 2207 - 21 agosto 2012
Il Custode
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