Intanto i
bambini piangevano
tra le palazzine in fiamme
le cui finestre annerite
erano come pupille estirpate
e lacrime di pioggia e sangue
riempivano i crateri di strada
intanto i bambini gridavano
che non era tempo di morire.
I militari
sembravano fieri
mentre affondavano i colpi
e scavavano di baionetta
quei piccoli, miseri cuori
i militari parevano superbi
quando bastava un proiettile
a fare esplodere nell’aria
quelle teste giovani e minute.
Intanto i
bambini imploravano
seduti sull’asfalto birmano
Than Shwe nella sua reggia
divorava esotici frutti
lontano, non era che un tuono
il fracasso delle bombe al suolo
di notte, solamente fulmini
le scintille eruttate dai mortai.
I monaci
sembravano tenaci
nel dire preghiere al Buddha
però le menti erano confuse
davanti alle pile di cadaveri
i monaci parevano disperati
alcuni imbevuti di benzina
torce umane dell’inutilità
e sacrifici senza conseguenze.
Than Shwe,
nella sua reggia
disponeva le armate sul plastico
e studiava la maniera migliore
per decimare il popolo inerme
schizzavano gli occhi a mandorla
bruciavano le carni olivastre
intanto i bambini morivano
sotto il cielo indifferente del Myanmar.
N° 2170 - 22 luglio 2012
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento