Ti aspetto
sconsolata esistenza
cecità del desiderio
generato da un impeto
nella notte che tace
per ammirare la luna
ed il tuo sangue
che scorre e profuma
per aumentare la mia sete.
Sarò l’anima
di tenebra
germogliata dalla natura
violenta e adirata
a percuotere gli alberi
incitati alla tempesta
dolce e delicata
brezza che sfiora la valle
e s’inchina penitente
al bacio della montagna.
Ho fame di te
polvere del ricordo
patina sulle mie pupille
che scava come l’acido
nella notte che freme
allo stridere delle mie ali
verso il tuo sangue
che fluttua e mi appaga
mentre scivola dalle mie labbra.
N° 1598 - 21 agosto 2009
Il Custode
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