Odiami amore
travolgimi di ira
e percuotimi a sangue
ma cheta il tuo silenzio
le spine e le scintille
di questa indifferenza
che scava, dopo scivola
come goccia sulla roccia
e crea un solco profondo
un sentiero di folle dolore.
Parlami parole
antiche
inquisizione da medioevo
acido e chiodi e poi fiamma
a lacerare le mie carni
allora avrai piena confessione
di tutti i miei peccati
di ogni mio reato
il crimine d’amarti davvero
il supplizio che mi perseguita
di non volerti scordare.
Punisci il mio
sguardo
occludendogli il tuo viso
ma gratifica il mio cuore
ogni suo battito ti appartiene
…nell’alto costo di amarti…
è memoria che io rammento
e che stringo fra le mani
che, da condannato a morte
ti supplico un desiderio ancora
uccidimi…o dunque amami!
N° 1926 - 18 gennaio 2012
Il Custode
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