ed io, fermo in un angolo
attenderò che dipinga
lo sfondo della città.
Farò che tu
non mi senta
ma percepisca il mio sospiro
come brezza di inverno
diretta alla tua pelle.
Comunque io
avrò cura
di non fare alcun rumore
sarò l’ombra di un incubo
che scivola alle tue spalle.
Verranno gatti
curiosi
le code verso le nuvole
passeranno davanti a me
io li zittirò con il dito.
Con la luna
invadente
userò lo sguardo peggiore
affinché fugga ansimando
oltre le antenne ed i monti.
Sarà così che
il viale
si fonderà con le tenebre
ecco l’ambiente ideale
per aspettare il tuo arrivo.
Una leggere
foschia
coprirà il manto del prato
si udiranno soltanto i gemiti
di grilli e cicale in amplesso.
Ma mentre
penso i pensieri
tu mi accarezzi la nuca
in questo buio profondo
io non ti ho vista arrivare.
La fragranza
della mia rosa
ti ha detto dove io ero
tu mi sorridi e sei bella
mi sfugge un bacio d’amore.
Nascosto come
un bambino
intendevo giocare con te
però ti guardo e mi arrendo
e all’improvviso ti amo.
N° 2593 - 30 luglio 2013
Il Custode
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