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martedì 26 novembre 2013

VERSO LE SPERDUTE TENEBRE

Verso di te, Salem
ancora e sempre il pensiero
che ansima il suo rimpianto
di parole simili a tatuaggi
in quell’aria di primavera
sopra le sponde del lago.

Dove le spighe di grano
si inchinavano al vento
verso il tuo dolce sguardo
che accarezzava le acque
erano i tuoi capelli di pece
fermi all’ombra del pesco.

Due macchie di inchiostro
smarrite nella pianura
le labbra sulle tue spalle
e dopo dentro il caffè
verso la fine del giorno
tra marmi, lapidi e croci.

Si perdevano gli occhi
verso la tua tristezza
ma sotto quel cielo terso
tu ricamavi un sorriso
ed il cuore coglieva l’attimo
per battere ancora più forte.

Sopra il sentiero di polvere
che s’alzava per salutarci
e volavano le mie mani
verso il tuo viso di latte
morbido eppure così deciso
quanto il mio desiderio di te.

Adesso e totalmente distante
che pare distante la vita
non resta che l’ologramma
della tua immagine gotica
ed ha ripreso il suo cammino
verso le sperdute tenebre.

  N° 2420 - 1 marzo 2013

                                                Il Custode

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