giusto alla tua gola
fino a che potrò scorgere
le parole che pensi
quelle rimaste in bilico
sul tuo ultimo respiro.
Nel frattempo
io guardo
il tuo sguardo stupendo
che adesso si fissa
nei miei occhi malvagi
e si inebriano e godono
dinnanzi alla tua dipartita.
Tu avevi un
sorriso
adesso invaso dal sangue
che dipinge i tuoi denti
la tua saliva scarlatta
così, mentre ti bacio
assaporo il tuo dolore.
Scorre sulle
mie dita
sul palmo delle mie mani
la fragranza ghiacciata
della tua vita perduta
intanto le gambe ti cedono
e tu crolli ai miei piedi.
Io smarrisco
la presa
non riesco ad afferrarti
tu emetti un rantolio
che pare essere supplica
ma ho imparato da tempo
a non ascoltarti parlare.
Tu avevi una
promessa
che però non hai mantenuto
con un colpo secco di lama
ti cancello dal mio futuro
insieme alla tua anima sporca
all’amore che hai mentito.
N° 2311 - 13 novembre 2012
Il Custode
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