volevo fossero immense
schegge sfuggite al cuore
ferme, in attesa di te
in bilico sulle mie labbra.
Dovevano
essere specchi
riflettenti passione infinita
prigione della tua immagine
oltre i cristalli e le cornici
nell’antro della mia anima.
Ma adesso ti
vedo e taccio
la tua bellezza mi uccide
mi tronca la flebile voce
mi deruba del mio respiro
che vola via verso il vento.
Ma non mi
importa
mi basta soltanto guardarti
affinché tu possa leggere
dentro i miei occhi appagati
di quanto amore io t’amo.
N° 2580 - 21 luglio 2013
Il Custode
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