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lunedì 18 novembre 2013

UN BASTARDO

Adesso ti ho messa al muro
e non sai dove scappare
le tue parole ti graffiano
ma non le riesci a gridare.

Ed hai compreso in un attimo
che io sono un bastardo
temerario con i più deboli
dai forti fuggo come un codardo.

Ma non era altro che pazzia
ciò che tu credevi fosse amore
quando hai cercato la salvezza
facendo implodere il tuo cuore.

E ti ho colpita molte volte
allucinato dal tuo dolore
adesso senti il tuo sangue colare
e della tua urina assapori l’odore.

In un vicolo della città vecchia
hai speso gli spiccioli della tua vita
e quella bellezza di cui andavi fiera
a breve sarà una foto sbiadita.

Occhi d’oceano oramai prosciugato
capelli di sole che non può brillare
la tua agonia avrà presto fine
ma non mi scuso per averti fatta soffrire.

  N° 1276 - 9 ottobre 2008

                                                  Il Custode                                                  

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