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domenica 17 novembre 2013

MANDALA

Tu eri un sogno così vasto
che mi vegliava ogni notte
ed ogni notte mi portava
sulla soglia di una pagoda
dove monaci recitavano
il Buddha e la tua bellezza
e tratteggiavano il tuo viso
nella polvere dei loro mandàla.

Ed il tuo nome profumava
di spezie di perduto Oriente
fragranza di oppio e di incenso
e terre dal sol levante
che chiuso dentro la mia vita
io non riuscivo a sfiorare
ma il desiderio mi graffiava
ed io leggevo il tuo cuore.

Ed ho cambiato il mio destino
e il karma che mi seguiva
fino al principio del mio viaggio
ad incontrare i tuoi occhi
occhi di mandorla e nocciola
capelli di carbone e di seta
reincarnazione di passione
che credevo oramai tramontata.

Ed ora, infine, ti ho trovata
tra ruscelli e fiori di loto
e nel baciarti io comprendo
che l’anima mia era pura
il tuo mandàla ha resistito
ad uragani e tempeste
e gli uragani e le tempeste
non spazzeranno il mio amore.

  N° 1632 - 28 settembre 2009

                                                          Il Custode

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