nella mia modesta bottega
e scegliete con cura
la maschera che vi si addice
fra tutte quelle esposte
sugli scaffali dell’anima.
Avrete il mio
sguardo
quale limpido specchio
per rimirarvi e compiacervi
del vostro aspetto sublime
il mio sorriso o le lacrime
saranno i supremi giudici.
Ma non fate
caso
al moribondo mio cuore
nella bottega vi accolgo
oltre il mio uscio che cigola
al suono del campanello
che pare il trillo del diavolo.
Avrò per
ognuna di voi
il silenzio che attende
io sono un ottimo interprete
dei desideri ed i piaceri
che sognavate con forza
quando eravate reali.
Stabilite voi
il prezzo
io vi aspetto alla cassa
e non sprecate per me
una carezza né un bacio
entrate, o madame
e sappiate che io non esisto.
N° 2512 - 18 maggio 2013
Il Custode
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