Restami
accanto
nel mio ultimo viaggio
mentre consulto le stelle
mentre leggo la bussola
e sulla barchetta di carta
affronto l’oceano immenso
e scelgo la rotta migliore
per avvicinarmi al tuo cuore.
Io ti penso e
ti rimpiango
frattanto le onde si alzano
la salsedine è gelida
sulla mia pelle ustionata
io ti penso e ne muoio
frattanto le onde mi avvolgono
si nutrono del mio respiro
sicché io ne resto affamato.
La polena di
polistirolo
si impregna del tuo profumo
e s’arrampicano sopra la tolda
schegge di luna in amore
io chiamo Nettuno a gran voce
come Polifemo sopra lo scoglio
il tuo destino è stato maldestro
e mi ha voltato le spalle.
Restami
accanto
lo imploro come l’eretico
pronto a salire sul rogo
a bestemmiare verso la morte
e sulla barchetta di carta
quasi io fossi Achab il folle
affronto la paura peggiore
che è quella di averti perduta.
N° 2523 - 28 maggio 2013
Il Custode
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