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giovedì 14 novembre 2013

REQUIEM

Lui l’aveva cercata a lungo
percorrendo tutte le stanze
del suo castello vasto e solitario
ed aveva chiamato il suo nome
mentre la eco del suo richiamo
fuggiva alla cieca nel cielo
terrorizzato dalla risata stridula
che lei dava come risposta.

Allora lui attraversò il parco
dove gli parve di avere visto
la sua ombra pallida e malvagia
aggirarsi tra le alte siepi
e calpestare ogni fiore
accrescendo la rabbia della luna
che non volle più brillare
presto imitata da tutte le stelle.

Ed il falco gli indicò la torre
e lui la raggiunse e la vide
aggrappata alla balaustra
lo supplicava di non lasciarla cadere
ma lui osservò le sue lacrime copiose
che come sempre erano false
e si appoggiò alla vetrata sul vuoto
in attesa che lei smarrisse le forze.

E quando lei incominciò il suo volo
aveva lo sguardo finalmente sincero
consapevole di essere giunta all’epilogo
e lui la guardò precipitare
fino ad infrangersi sugli scogli
per poi rimbalzare tra le onde
e la sua anima divenne serena
perché adesso era davvero libero.

  N° 1141 - 2 luglio 2008

                                              Il Custode

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