da qualche parte, nel buio
confuso tra le lenzuola
sopra il mio letto di morte
ma adesso mi sono pentito
morire non mi si addice
così ritorno ai miei passi
e non li raggiungo mai.
Mi sveglio in
pieno inverno
e lo credevo più gelido
o forse ho sulla mia pelle
il calore del tuo sguardo
lo hai costruito con cura
lo hai scritto su di un biglietto
e riposto dentro un cassetto
quello che fu del tuo amore.
Non uso da
tempo il cuscino
è diventato un cimelio
dei capelli e del tuo profumo
e di ogni sospiro narrato
la luna mi sussurra qualcosa
ma io sono talmente distratto
che immagino abbia i tuoi occhi
invece non sono che stelle.
E giunge dalla
cucina
un tonfo secco che grida
la goccia dal mio rubinetto
che agita e disturba il mio sonno
e giunge nella mia mente
solo affinché io rammenti
le lacrime che hai scordato
tra le rughe delle mie labbra.
Intanto io
osservo il soffitto
se ci fosse stato uno specchio
vedrei riflessa la mia ultima smorfia
o il riflesso del tuo primo bacio
invece non è che una distesa
immensa quanto il rimpianto
ed i sogni che vi ho dipinto
hanno il sapore del nulla.
2269 - 12 ottobre 2012
Il Custode
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