sopra il lago increspato
ed il sangue scendeva
dal suo cuore ghiacciato.
Il suo sguardo
di cigno
plasmato da un artificio
non trovava lo scrigno
che avrebbe infranto il maleficio.
Sotto una luna
egoista
che di giorno si riposava
come modellato da un artista
il suo aspetto mutava.
Ed il mago
malvagio
la teneva prigioniera
del suo animo randagio
la cui pietà era chimera.
E con il
principe lontano
perso nel solco dell’oblio
tra lacrime d’uragano
lei preparava il suo addio.
…E dopo secoli di dolore
sopra il lago che la inghiottì
Odette non conobbe l’amore
e piano piano morì.
N° 1656 - 29 ottobre 2009
Il Custode
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