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domenica 10 novembre 2013

VERGINE

Dentro la tua cella
ti grida la solitudine
mentre osservi i ricordi
la tua vista si spenge.

Sotto la tonaca candida
raggrinzisce la pelle
quella che mai nessuno
ha carezzato né baciato
benché non conosci l’amore
rimane per te un rimpianto.

Ti sei sacrificata, sorella
ad un dio nemmeno sfiorato
fu utopia ed illusione
quel paradiso soltanto promesso
tu hai dedicato i tuoi anni
ad un profeta umile e nudo
che pagò la propria pazzia
sopra una croce di legno.

Vergine ed anziana
il corpo profuma di incenso
di panche e di canonica
nessuna fragranza di baci
o di mani verso i tuoi seni
cosa ne sai di un amplesso?
È parte di quei dubbi irrisolti
che hanno seguito i tuoi passi.

Il tuo respiro si quieta
svaniscono tutti i tuoi sogni
monaca…fu la tua scelta
per ignoranza o per costrizione
hai misconosciuto la passione
vittima di un’esistenza artefatta.

Mentre raggiungi l’oblio
tu non scorgi alcuna luce
ed in punto di morte comprendi
di avere sprecato la vita.

  N° 2601 - 8 agosto 2013

                                                 Il Custode

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