Cadevano le
stelle
e poi la neve
su valli carezzate dall’inverno
marmotte nelle tane
ghiande e noci per cena
ascoltavano estasiate
la sua cantilena.
Elettra canta
e la sua nenia vola via
sfida il sospiro del vento
e nel vento
viaggia montagne e foreste
orizzonti imbiancati
dopo si fermerà
riflesso sulle nuvole
e dalle nuvole scenderà
dove l’amore è la meta
e lei ci si affiderà.
La luna fa un
inchino nella notte
e stende la sua luce
sulla valle
Elettra coglie i suoi sogni
li stringe dentro le mani
sorride il suo sorriso
‘ché sarà dolce il domani.
E in dono
all’erba
lascia la sua melodia
gocce di brina e rugiada
poi verso casa
dove c’è un uomo che attende
e dell’amore migliore
la scalderà
lei manda baci alla luna
che un’altra notte brillerà
scortata dalle stelle
ad aspettare la sua poesia.
N° 1643 - 14 ottobre 2009
Il Custode
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