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mercoledì 20 novembre 2013

IL BOIA

Rotolar di teste
nella cesta
e tra il sangue
mentre cala l’ascia
a spezzar vite malvagie
che tremano di terrore
davanti alla consapevolezza
d’abbandonar l’esistenza.

Ed io, sul patibolo
col cappuccio sul volto
ed i bicipiti ben torniti
sono il boia onnipotente
padrone del loro destino
luce di pietà che scema
prevaricata dal mio desiderio
di precludere loro il futuro.

Ma quale dio irascibile
mi sento infastidito
nel leggere la morbosità
del pubblico festante
giunto a goder, nella piazza
dello spettacolo della morte
ch’io solo posso dispensare
quale artista dell’orrore.

E riposti i ferri del mestiere
io torno all’oblio
nell’attesa spasmodica
della prossima esecuzione
fonte di adrenalinico piacere
ad osservare l’ultimo sguardo
del condannato di turno
di una supplica muta e vana.

  N° 1172 - 23 luglio 2008

                                                Il Custode

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