la gioia di volare
e la mia libertà
per vederti sorridere
e sentirti dire parole
che parlano d’amore
e di ritrovata serenità...>>
Pensò così lo
scricciolo
mentre tra i fiori di pesco
annusava il sole caldo
ed intanto si specchiava
nelle lacrime di lei
che triste e disperata
lo osservava dai vetri
e piangeva e pensava
il proprio ennesimo dolore.
Ma dopo un
battito di ciglia
il tempo parve volare via
trasportato dalla brezza
il suo pensiero solcò il cielo
fino al viso del demonio
che da sempre si commuove
e quello che era un desiderio
tramutò in incantesimo.
<<Mi curerò di te
scricciolo che non sa cantare
e sembra non essere in grado
di volare né cinguettare
creatura dolce e fragile
dalle ali fratturate
e l’anima perduta nell’oblio...>>
Pensò così la
donna
mentre tra i fiori di pesco
accarezzava le morbide piume
ed intanto si specchiava
nelle lacrime di lui
che triste e rassegnato
la osservava dalla gabbia
e piangeva e ringraziava
quel suo ritrovato sorriso.
N° 2024 - 22 marzo 2012
Il Custode
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