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venerdì 15 novembre 2013

DALL'INCUBO

Tu stai chiamando
dall’incubo
dal tuo dolore
intanto il vento soffia
e raccoglie la tua voce
la tramuta in lamento
litania di banshee
poi solleva le tue lacrime
che impattano il cielo
e quando crollano al suolo
diventano oceani e tempesta.

Io non ti sento
sono distratto e confuso
le mani mi sanguinano
mentre strappo con rabbia
il filo spinato
che avvolge il mio cuore
ed il sangue che cola
crea una viscida pozza
io ci scivolo e cado
mi rialzo ed impreco
dopo scivolo ancora.

Muori, dunque, se devi
non sarai che un rimpianto
ma fai scorta di stelle
da scippare alla notte
per costruire un sentiero
fatto di luce e profumo
e che possa condurmi
dove il tuo silenzio riposa
dentro il tuo incubo
dove adesso io mi perdo
per recuperare il tuo amore.

  N° 1829 - 11 maggio 2011

                                                   Il Custode

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