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lunedì 11 novembre 2013

CANTICO DELLA MORTE SULLA PUNTA DI UN AGO

Mi sono ferito con la punta di un ago
e accetto un dolore di cui non son pago
e ho rinnegato chi mi voleva bene
perché il mio coraggio è solo un buco nelle vene.

Ho pallido il volto, di chi sta andando via
e grido con disprezzo: <<Non è una malattia!...>>
Commisero la gente che non mi sa capire
e sputa la condanna se ho scelto di morire.

Ho donato ai miei cari solo lacrime e sconforto
ed al mio futuro la certezza di un corpo morto
ho rincorso una meta che non potevo conquistare
ho penato per i giorni in cui volevo cambiare.

Non vittimo pietà da chi si sente altruista
e con tanto orgoglio, vorrebbe rimettermi in pista
invidio la gente che non mi vuole capire
perché è mia la colpa se ho scelto di morire.

  N° 467 - 7 maggio 1984

                                               Il Custode

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