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lunedì 25 novembre 2013

QUESTO RITORNO

Questo tuo ritorno
l’ho desiderato nei secoli
ed affinché fosse reale
io mi fingevo cieco
perché non albeggiasse
ma fosse eterna la notte
dove in balìa della luna
tu eri l’unica stella.

Ed ecco, adesso sei giunta
a farmi implodere l’anima
e mi trema lo sguardo
di un movimento tellurico
e qui, sulla mia roccia
io mi aggrappo ad una spiga
il tuo richiamo è un vortice
che temo ad affrontare.

Ti vedo e sei come eri
bella che non ho parole
ed attraverso le epoche
non hai mutato la grazia
il tuo patto col diavolo
ha resistito alla tua rabbia
al coraggio che hai dimostrato
nel lasciarmi solo nel buio.

Io, muto, ti volto le spalle
ma tu soffi fiamme e tempesta
e mi percuoti e mi imponi
di osservare il tuo viso
questa enorme distanza
ha inacidito il mio cuore
io ho l’arbitrio di scegliere
se abdicarti oppure morire.

Ho conservato ogni libro
che mi parlasse di streghe
là immaginavo l’immagine
di come io ti ricordavo
ma stolto non mi accorgevo
che ogni frammento di te
era gelosamente occultato
tra le pagine del mio diario.

Gotica tu, quanto occorre
per tendere la tua imboscata
stupido io, quanto basta
per macinare i miei dubbi
però questo tuo ritorno
io l’ho voluto e l’ho pianto
adesso vorrei che tu non parlassi
poiché ti devo pensare…

  N° 2282 - 20 ottobre 2012

                                                    Il Custode

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