tra le pareti di siepi
e ti cerco e ti piango
mentre corro e mi perdo
da solo, nel labirinto.
E mi manca il
respiro
l’ho sprecato a implorarti
allora osservo la luna
filtrare attraverso la notte
fiamma che taglia le tenebre.
Sopra gli
stretti viali
io percorro il tuo profumo
ma tu sei stata dovunque
dentro queste mie labbra
vederti è per nulla semplice.
Adesso ritrovo
una rosa
quella che tu mi lasciasti
e pare quasi un segnale
posato sul mio cammino
dalla tua ombra sfuggente.
La maledetta
pazzia
mi ha reso cieco e testardo
io inseguo l’uscita, invano
poiché quel labirinto intricato
non è che la mia mente.
N° 2417 - 25 febbraio 2013
Il Custode
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