nel fango ghiacciato
delle notti d’inverno
tra stelle troppo impegnate
e la gente, in paese
festeggiava il Natale
i giorni del falso buonismo
e dell’intolleranza perduta.
Sono morto di
stenti
consumato dall’inedia
tra gli aguzzini fascisti
marionette dei tedeschi
deboli demoni in nero
illusi di conquistare il mondo
inebriati dalla mia morte
affascinati dalla violenza.
Sono morto
innocente
la colpa era essere ebreo
macchia che è stata mondata
col mio sudore ed il sangue
ora la mia anima vaga
tra le baracche di legno
tra la risiera e la neve
in questa valle friulana.
N° 1770 - 13 febbraio 2011
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento