Ti chiudo in
una bottiglia
ti scaglio in mezzo all’oceano
ed il peso del mio dolore
ti trascinerà verso il fondo
da dove non potrai ritornare
a darmi vita e lasciarmi morire.
Ti odio fin
dal primo istante
che ti ho invocato nel buio
adesso ti tramuto in polvere
da dare in pasto alla tempesta
così troverò mille pretesti
con cui giustificare le lacrime.
Tu, deiezione
di un cane malato
io ti calpesto dopo impreco
e mi pulisco dal tuo residuo
sopra il bordo del marciapiede
cupido intanto scuote la testa
ed io gliela stacco di netto.
Frattanto le
radio suonano
canzoni che ti celebrano ancora
allora mi adiro ed uccido
chiunque mi parli di te
e distruggo parole ed immagini
che mi lacerano il cuore e l’anima.
Chiudo i miei
occhi al tramonto
adesso che giunge il crepuscolo
e sputo il mio enorme disprezzo
alla luna che torna nel cielo
poiché è lei che mi ha consigliato
ogni stupido e maledetto amore!
N° 2431 - 7 marzo 2013
Il Custode
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