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venerdì 1 novembre 2013

NEL CARRO DI MANGIAFUOCO

Io silente ti spiavo
e la mia testa girava
che mossi con maestria
i fili che ti imprigionavano
tu sembravi volare
come fossi una farfalla.

Le tue guance rosa
ed il vestito turchese
mi rammentavano ancora
di una soave fatina
che mi faceva da mamma
premurosa e severa.

E sognavo di stringerti
di danzare tra la folla
mentre le tue dolci labbra
soffiavano i miei capelli
poi tramutavano in un bacio
che si fermava sul mio collo.

Tu eri bella davvero
la più bella mai vista
nel carro di Mangiafuoco
e la mia gelosia implodeva
ogni volta ch’egli toccava
la tua pelle di ciliegio.

Burattinaio senza anima
incuteva profondo timore
io sopportavo le sue offese
non le angherie che subivi
quando le luci e gli applausi
si smorzavano sul palco.

Ed il mio cuore è esploso
allorché la tua gamba spezzata
ti rese un inutile peso
che sapevo il tuo destino
lontana oramai dalla ribalta
soltanto legna buona da ardere.

Ma mi manchi tanto
che non m’importa la libertà
le cinque monete ricevute
adesso intendo seppellirle
che se si moltiplicassero
potrei ricomprare la tua vita.

  N° 2085 - 13 maggio 2012

                                                     Il Custode

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