e cheta il tuo dolore
ogni lacrima inutile
benché sia l’unica fuga
a questa tua sofferenza
questa improvvida fine.
So che stai
morendo
lo leggo nella mia anima
ed invochi i miei occhi
quale estrema salvezza
travolta dalla tua luce
non noti che sono spenti
sono tizzoni di fiamma
avvolti dalle tue lacrime.
Ma se ti volto
le spalle
è solo per sopravvivere
eppure adesso precipito
dentro le tue cicatrici
affondo in fondo al tuo sangue
e mi si tronca il respiro.
Fischietto una
romanza
racconto tragedie nuove
è l’illusione mia ultima
di vederti sorridere
un giorno tesi il mio cuore
dimenticai che era pietra
allora tu lo hai raccolto
e sei caduta nel baratro.
N° 2344 - 12 dicembre 2012
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento