Dentro
l’universo
io precipito da sola
come saetta nelle tenebre
alla tua ricerca, o luna
ma tu non mi rammenti
non ricordi il mio profilo
mentre fai fusa e moine
ai tuoi nuovi astri lucenti.
Mi sfiorano i
fianchi
i pianeti alla deriva
la mia scia è un lampo
pennellata sulla tela oscura
e non s’arresta la mia caduta
questa agonia interminabile
che stride nella galassia
una eco che rimbomba.
Ero una
scheggia di sole
ora brucio di malinconia
aggrappata alle tue labbra
fino al tuo primo sospiro
vento forte come uragano
che mi ha scagliato distante
io pensavo tu mi fermassi
mentre invece mi hai ignorato.
Ed ancora
precipito da sola
nell’attesa dell’impatto
che distrugga i miei pensieri
la mia struggente nostalgia
per il tuo amore, o luna
che credevo fosse vero
ed in realtà era soltanto
un pretesto per deridermi.
N° 2172 - 23 luglio 2012
Il Custode
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