Avevo sogni e
polvere
sul palmo della mano
nello zaino il tuo ricordo
l’essenza del tuo bacio
ma, maledetto il vento
o forse soltanto geloso
ha soffiato via il tuo viso
e la mia polvere di fata.
Adesso io ti
immagino
al di là della montagna
ascolto la tua voce
rimbalzare nella valle
ma sei così distante
la voragine è profonda
cerco i miei pensieri felici
li trovo nei tuoi occhi.
Solo in balìa
della notte
io adesso raccolgo stelle
con le quali contare i giorni
da quando ti ho perduta
ma, maledetto il vento
che con la sua arroganza
conduce il tuo profumo
a un passo dal mio cuore.
E sulla cima
più alta
eccomi al grande balzo
cadere è oramai irrilevante
lo è ancora meno morire
io scosto via le nuvole
e saluto aquile e falchi
che senza te e la mia polvere
non riesco più ad amare.
N° 1814 - 10 aprile 2011
Il Custode
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