Ho il tuo
sguardo
dentro una scheggia di onice
e se lo guardo mi pento
d’averlo lasciato cadere
però adesso ho un pretesto
per poterti rimpiangere.
Ritto in cima
alla rupe
sono un funambolo ebbro
e lancio il nichelino
così saprò il mio destino
il vento spazza la polvere
adagiata sulle mie ali.
Nel cielo vola
un biplano
piroetta e scrive il tuo nome
pensavo che fosse un pensiero
ma è solamente un ricordo
credevo che tu fossi amore
invece eri molto di più.
Adesso è
chiara la notte
seppure la luna sia distante
ha scelto un altro emisfero
in cui coltivare le stelle
e se piange gocce di pioggia
è per dissetare le tenebre.
Nella mia
libreria impolverata
cosìccome dentro il mio cuore
c’è scritto quanto mi manchi
nel caso tu non lo sapessi
o forse lo hai sempre saputo
ma non è mai stato importante.
N° 2614 - 20 agosto 2013
Il Custode
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