tu, silenzio ed oblio
nell’oscuro mistero
erigi la tua dimora.
Il mantello
ora cela
l’invisibile cuore
l’anima evanescente
trafitta dalla tua falce.
Sei signora dolcissima
la fine d’ogni percorso
il dolore che scema
e l’infranto sorriso.
Stretta fra le
tue mani
di cadaverico limbo
or si spenge la fiamma
che mi diede la vita.
Il tuo bacio
di ghiaccio
cala sulla mia fronte
e preannuncia l’addio
al rabberciato destino.
Sei signora
bellissima
il ritorno alle origini
e mi trasformi in cenere
sulle labbra del vento.
N° 2056 - 17 aprile 2012
Il Custode
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