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martedì 5 novembre 2013

ODE ALLA DONNA

Quando si muove
la seguo con lo sguardo
e si volta
e se torna a sorridere
sorridono anche i miei occhi
fissi nella direzione delle sue parole
dove osservo le sue labbra.

Poi, nei suoi gesti
seguo le sue mani
bianche e morbide
rese fragili dal detersivo
ed io la curo.

Nel suo volto
l'età non rinuncia alla gioventù
con esagerazione nelle verità.

Mi parla guardandomi
quando nei suoi occhi
sembra avermi scordato
ed ogni cosa che lei fa
sembra riflettere
una leggera trasparenza di tristezza
inutile
vittima di un momento
morto dopo un secondo.

Amo osservare le sue labbra
che carezzano i vetri
come se la mia guancia fosse ancora là
le sue dita sottili
che baciano un'altra sigaretta
forse l'ultima
mentre abbassa i suoi occhi.

E come un’ombra in cima alle scale
seguo l'eco del suo pianto
vittima di un momento
inutile.

Nel suo volto
l'età non rinuncia alla gioventù
con esagerazione nelle verità.

Mi parla guardandomi
quando nei suoi occhi
sembra avermi scordato
ed ogni cosa che lei fa
sembra riflettere
una leggera trasparenza di tristezza
inutile
vittima di un momento
che in fondo
muore dopo un secondo.

  N° 382 - 26 giugno 1983

                                                Il Custode

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