popolato di docili stelle
io riposo il mio fisico stanco
fra le tue dolcissime braccia
tu lascia che io veda ancora
quanto sei bella, amore
ed avrò sogni e speranze
da raccontare alle nuvole.
Forse sarà
domani
l’ultimo giorno del mio destino
dentro la pianura arida
arsa dal sole rovente
ma adesso voglio soltanto
posare la vista e le labbra
nei tuoi occhi profondi
sopra i tuoi seni morbidi.
Vorrei non
avesse mai fine
questa notte dal tuo profumo
in cui pare essere melodia
persino l’ululato dei coyote
in cui pare essere leggenda
la premonizione dello sciamano
che ha visto morte e distruzione
la nostra gente ridotta in schiavitù.
Forse sarà la
battaglia
l’ultimo gesto nel mio destino
sotto le montagne rocciose
tra la polvere, gli sterpi ed i cactus
ma adesso e sulla tua pelle
le mie dita sono come la brezza
l’unico vento che può filtrare
nell’intimità di questo teepee.
Ti amo quanto
la prima volta
che hai scagliato il tuo viso
come freccia dentro il mio sguardo
di guerriero dalla paura tenue
nessun fiore, nessuna aurora
può offuscare la tua bellezza
ti amo e mi rende orgoglioso
essere stato scelto da te.
Forse sarà il
tuo nome
l’ultima parola del mio destino
mentre la vita mi sfugge
verso il regno dei trapassati
tu lascia che io veda ancora
quanto sei bella, amore
ed avrò una sublime ragione
per non dovere mai morire.
N° 2469 - 5 aprile 2013
Il Custode
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