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domenica 11 maggio 2014

MUTAZIONE

La mia pelle si sfoglia
e concima l’asfalto
spine intinte nel sangue
dalle mie carni lacere
io ora sto diventando
ciò che tu hai voluto.

Sale rabbia dal cuore
fuoriesce dagli occhi
sono cinico e cattivo
come tu mi hai plasmato
belva che hai umiliato
ora ho distrutto la gabbia.

Poiché parlare d’amore
è stato un gesto azzardato
mescolo nella mia ampolla
odio frammisto a dolore
ed ansimo il mio respiro
da adesso violenta tempesta.

Le mie ali di demone
mutano e si fanno pietra
esplodono mentre ti abbraccio
schegge che ti trafiggono
io ho viaggiato la notte
solo per giungere a questo.

Sul dorso del maestrale
verso il lago e la pianura
i miei pori di pura salsedine
annusano la tua nebbia
limitarmi a voltarti le spalle
è un atto talmente ridicolo.

E quando io ero crisalide
tu possedevi il mio destino
adesso e se io ti uccido
incolpa soltanto te stessa
che potevi crearmi dolcissimo
ma mi hai tramutato in un mostro.

  N° 2161 - 13 luglio 2012

                                                Il Custode

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