Laggiù, dove il glicine cresce
nasce timido il sole
carezzato dalle nuvole
ed illumina alberi e case
ed un nuovo giorno
oramai prossimo a sbocciare.
Lui la vide per la strada
che calpestava i suoi passi
ed aveva nello sguardo
tutto quanto il suo passato
e quando lei gli ha sorriso
lui ha raccolto una rosa
ne ha bruciato ogni spina
per dimostrarle che il suo
amore
non l’avrebbe mai ferita.
Lei ha accettato quel fiore
lo ha adagiato nel suo animo
per non farlo mai appassire
ed ha fermato la sua ombra
tra le braccia di quell’uomo
poi ha scritto nel diario
che forse lui era l’eterno
che forse era chi aspettava
per proseguire il suo
cammino.
Laggiù, dove il glicine cresce
si avvicina il crepuscolo
e la luna si fa strada
ed oscura alberi e case
ed una nuova notte
oramai prossima a brillare.
Lui l’ha condotta nel suo mondo
nel suo letto di orchidee
ed aveva nello sguardo
tutta quanta la sua vita
e l’ha baciata dolcemente
e lei lo ha lasciato fare
il desiderio era così grande
che non lo sapeva fermare
voleva solo continuare.
Così si è arresa alla passione
ha abdicato a quel piacere
e tra le braccia di
quell’uomo
ed il suo respiro sulla sua
pelle
ha cominciato a rifiorire
poi ha scritto nel diario
che lui era il suo domani
era colui che aveva atteso
nei meandri del suo cuore.
Laggiù, dove il glicine cresce
sono passati molti anni
e loro sono ancora insieme
a camminare tra alberi e
case
ed il loro amore
mai prossimo a finire.
N° 987 - 10 febbraio 2008
Il Custode
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