Amore caro,
amore mio
dal manto che pare cotone
morbido e limpido di notte
sotto ogni raggio di luna
la stessa luna alla quale canto
tutta quanta la tua bellezza
io, ritto in cima alla collina
per sembrare ancora più forte.
Poso le zampe
sul tuo muso
trattengo con cura gli artigli
per non ferire la tua pelle
ma accarezzarti d’amore
dopo mi perdo nei tuoi occhi
fatti di tenebra lieve
dove seppure mi smarrissi
sarei comunque appagato.
Adesso, al
bacio dell’aurora
noi discendiamo la valle
la brezza in questa primavera
è un tocco mite e leggero
e sotto l’ombra della quercia
ti narro la mia passione
te la sussurro con orgoglio
e dopo danzo felice.
Ma
all’improvviso io mi arresto
ed annuso il cielo terso
c’è questo odore che mi assale
è un odore che non mi piace
giunge da oltre la pianura
e qualcosa luccica al sole
ed io comprendo in un istante
che è la morte in agguato.
Saetta un
sibilo veloce
diretto verso il tuo cuore
sputo di fiamma e poi di ghiaccio
ha infranto l’aria silente
allora cerco di afferrarlo
purtroppo manco la presa
e maledico chi ha sparato
e ti ha strappata alla vita.
Amore caro,
amore immenso
perché non muovi la coda?
Io raccolgo il mio respiro
lo cedo alle tue labbra
però il tuo sangue sopra i fiori
scende come fonte dai monti
dopo si mescola alle lacrime
che non riesco a fermare.
Infine io ti
faccio scudo
anche se so che è troppo tardi
nessuno avrà la tua pelliccia
o banchetterà col tuo corpo
e finalmente un nuovo lampo
esplode dentro il mio sterno
adesso cheto i miei pensieri
e dopo muoio la tuo fianco.
N° 2252 - 29 settembre 2012
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento