Io desidero
il tuo bacio di ghiaccio
che mi rammenta l’inverno
e neve che plana leggera
sopra il tuo corpo gelido
nudo, disteso sul campo
sotto una notte stellata.
Rintrona nella
mia testa
la tua ennesima supplica
l’amore che mi recasti
quale tua misera dote
ma quella limpida voce
era uno splendido suono
graffiante quanto un’offesa
e dura quanto un addio.
Eppure io
desidero
adularti in maniera insana
malsana quanto il ricordo
dell’ultima sera di sesso
sperduto dentro il tuo letto
ti avevo fra le mie gambe
intanto sognavo tutt’altra.
Mentre
sorseggio il tuo sangue
convengo di averti amata
ma questa tempesta violenta
percuote la mia mente folle
e ripongo la tua bellezza
nel ripostiglio del cuore
ti imploro, non tenermi il broncio
ti ho uccisa però ti chiedo scusa.
N° 2500 - 4 maggio 2013
Il Custode
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